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Giuliano Calzolari

Sono Giuliano Calzolari “il Lupo” e voglio raccontarvi una bella storia, la mia e la passione sfrenata per i motori

Quando nasci in una terra di 61 km quadrati fatta di sali e scendi come l’Antica Terra della Libertà (alias Repubblica di San Marino) non puoi non amare i motori, le auto, i Rally e tutto ciò che gira intorno. Sin da piccolo, spesso senza il consenso dei miei genitori, salivo furtivamente sui mezzi a due ruote e davo il “gas”, cadevo, mi sbucciavo le ginocchia e non solo, venivo punito ma la soddisfazione più grande era quella di aver dato un senso alle mie passioni: correre e guidare. Nel 1984 partecipai alla prima gara di motocross classe 125 valida per il campionato Sammarinese e vinsi inaspettatamente la competizione e fu la conferma che la mia passione trovava riscontro oggettivo, ogni volta che salivo in un mezzo a due ruote ma l’esperienza durò poco, dovetti abbandonare il passatempo, lasciando spazio e risorse, per altri scopi.

Pensai, viste le ridotte possibilità, di intraprendere l’esperienza nel mondo del Rally, cimentandomi come navigatore ed affiancando piloti blasonati e auto performanti di ogni tipo, a trazione posteriore, anteriore e 4 x4.

Ogni volta che salivo in macchina, provavo qualcosa di indescrivibile, un’emozione forte, una carica adrenalinica incontrollabile e mi limitavo a dare le note e la “giusta via” a chi, seduto al mio fianco, poteva invece spingere l’acceleratore e provare a vincere superando i propri limiti.

Qualche volta sognavo ad occhi aperti, quando durante le gare di Rally, vedevo sfrecciare auto che rappresentavano qualcosa d’irraggiungibile per me e per le mie tasche. Guardavo i pochi esemplari di Fiat 131 Abarth, perché era quello il mio sogno proibito a “trazione posteriore”. Si rischia sempre per ciò che conta e quindi “sognare” un giorno di poter guidare un’auto del genere era il mio obiettivo.

Appena compiuto la maggiore età, comprai la prima auto, una 124 sport 1600, tempo qualche anno, passai ad una 124 sport 1800 e cominciai a fare i primi traversi su strade sterrate e soprattutto sulla neve. Si partiva da San Marino per raggiungere i monti della Carpegna sfrecciando come pazzi, dando libero sfogo alle acrobazie che solo chi coltiva questo hobby, può comprendere.

Agli inizi degli anni ’90, ricevetti un invito in una località delle Marche per fare una giornata di prove, con alcune auto da Rally storiche.

Accettai molto volentieri, di cimentarmi come pilota a bordo di una Ford Escort, di colore giallo e dopo due/tre prove, fui affiancato da un noto pilota che mi chiese da quanto tempo corressi e io risposi che era la prima volta che mi confrontavo come pilota in un percorso a tempo. Ricevetti molti complimenti per il risultato ottenuto e mi disse che avevo la “stoffa del vero pilota” e non potevo sprecare energia facendo il navigatore. Lusingato dai complimenti, decisi che da quel momento avrei fatto di tutto per individuare un’auto da poter costruire, plasmare a mia immagine e somiglianza e il sogno che avevo fatto sin da ragazzino, potesse diventare realtà.

Successivamente, comprai la prima auto vera che rientrava nelle mie possibilità, la Ford Escort RS 2000 Gruppo 2. L’emozione era tanta e dopo aver disputato qualche gara nell’anonimato, arrivò la prima vittoria assoluta nel circuito in linea San Marino, era il 1999 e quella rappresentò l’inizio della mia carriera di pilota amatoriale, con tante vittorie nella classe 2000, alcune delusioni legate a sconfitte ma sempre con l’entusiasmo di ragazzo con la voglia di vincere. Mi piaceva correre sulla terra, ideale per il tipo di auto che possedevo. Le prestazioni più divertenti, performanti, adrenaliniche si avevano sulla terra e i sammarinesi conoscevano bene questa realtà tanto è vero che piloti di spessore come Meloni, Baldacci Ercolani, Canini, Grossi, solo per citarne alcuni, hanno coronato il loro sogno di correre, battagliare e vincere nei luoghi dell’infanzia, prima della cementificazione.

Anni intensi di gare, mi hanno fatto collezionare numerosissimi podi, piazzamenti assoluti di categoria, hanno fatto crescere la voglia di superare i miei limiti, di azzardare ogni volta con un filo di gas in più, fino a realizzare l’auto dei sogni, una vera Ford Gruppo 4 con la quale ho deciso di partecipare a gare importanti, che hanno fatto la storia nei rally. E così ho gareggiato al Sanremo, rally dell’Elba, senza perdere di vista il sogno di varcare le alpi e correre, un giorno, il Montecarlo, Svezia e Racc  ma il vero obbiettivo era quello di raggiungere la terra dei mille laghi, dei boschi, delle fate e degli gnomi, dove pensi che finisca il mondo ma in realtà è proprio lì in Finlandia, nella terra dei rallisti che ho siglato, la più importante vittoria della mia carriera; il 06/08/2016 vincere il Lahty Historic Rally 2016, impresa mai riuscita ad un italiano e men che meno ad un sammarinese. Ascoltare l’Inno Nazionale Sammarinese in una terra così lontana dal calore di casa, senza capire la loro lingua ma con un’unica consapevolezza: aver realizzato il “sogno di un pilota  vero, nella terra dei laghi”.

Ho voluto raccontarvi quanto di più bello potessi avere nella vita, dopo i miei figli, una grande passione, fatta di sacrifici, impegno, vittorie, sconfitte, soddisfazioni, delusioni, dinamiche, meraviglia e tanto altro.

Quando corro, ho insegnato alla paura, la meraviglia del coraggio perché spesso serve un pizzico di incoscienza per ottenere un buon risultato ed in questo io sono un vero “Lupo”.